giovedì 18 novembre 2010

Un cono alla fragola? sì grazie!

Stanotte mi sento di chiudermi dentro le coperte e dormire il più che si può, ma avendolo già fatto stamattina, è un impresa che risulterà difficilissima.
Questi sono i miei problemi? A volte si..beh non c'è che dire, di sicuro qualche anno fa mi sarei aspettato dalla vita universitaria qualcosina in più delle serate dense di gradazioni d'alcool e quant'altro. Sarò un bevitore abituale, metterò a rischio il mio fegato? Per cosa? Noia...ma non solo...dovrei cominciare a fare teatro!
Purtroppo la mia fantasia e inventiva si limita alla scrittura e che ci vuoi fare, finchè non scrivo un cazzo di libro, sarà del tutto inutile, perchè di certo questo del blog è solo uno sfogo temporaneo, e poi chi vi dice che quello che scrivo lo penso realmente? Posso scrivere certe cose giusto così, per fare il figo con le ragazze e vantarmi di qualche vocabolo arcaico che magari vado a ricercare su internet perchè non mi ricordo esattamente come si scriva. L'anonimato di internet, che solo in pochi mi sembra vogliano mantenere, serve a questo: a mantenere quel velo di mistero che un pò mi affascina e può farmi essere più diretto.
Nella vita di marciapiede, o tra le solite quattro pareti di bianco sporco, l'ansia di imparare mi fa guardare ovunque, i modelli di ispirazione, le mode, la musica,ma quale deve essere la mia vera inclinazione?
Una cosa ora la so..che in quegli occhi c'è un mare di noia, mi supplicano di salvarli ma io scappo da loro perchè mi pietrificano con la loro spuma biancheggiante che arriva alla riva, sale su, si ferma e quando l'acqua se n'è ormai andata, lasciano il segno bianco sulla sabbia. E' un logorio costante, uno stillicidio che mi sono imposto per autoflagellarmi, per espiare le mie colpe...per la paura di un altro salto nel vuoto.
Sono ancora in un tunnel, ma adesso comincio ad intravedere la luce...e quando sarò fuori mi farò assalire da tutto questo mare, finchè non avrò i vestiti fradici e gli occhi gonfi. Intanto delle vecchie rime che dedicherò al mare..



Il conoscibile
io posso domarlo
ma puoi aiutarmi tu?
Non riesco a vivere
con l'ansia di dover parlare
per forza
con altri
delle cose che so..
Lasciatemi solo
con le mie pareti vuote
con la mia personalità informe
col la mia musica senza note
e lasciatemi cadere!
Forse un giorno
rimpiangerò questo
nella mia nube ammonica
come un bimbo eterno
isolato da tutto
potrò guardarvi biasimarvi
di non essere mai stati
come me
Un gigante stanco
come un vulcano spento
che solo una frana può ravvivare.

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