mercoledì 18 gennaio 2012

Il punto interrogativo






Stanotte non riuscivo a prendere sonno, nonostante la tarda ora e il silenzio freddo di gennaio, forse perchè mi ero svegliato controvoglia alle 3 del pomeriggio, maledicendo il sole e la gente che corre, o forse perchè ero tormentato da pensieri distruttivi, abbastanza tipici per me durante le stagioni fredde, quando non posso avere un fuoco da rintuzzare e a cui badare.
Il fatto è che questi pensieri non volevano farmi trovare la posizione giusta nel letto, mi avvampavano di calore ai piedi e di prurito alla schiena, di piccoli dolori colorati alle giunture.
Mi avranno forse voluto comunicare la mia odierna contraddizione?
(Beh sì perchè, effettivamente, dopo aver maledetto la gente che corre e si affanna, sono andato pure io a correre vicino casa, percorrendo forse la strada più brutta che potessi scegliere.)
Ripescando dalla memoria dormiente quei vaghi pensieri anelanti mi sembra davvero di capire qualcosa...
Oggigiorno che senso ha più lavorare?
Teoricamente io sto, come molti della mia generazione, cominciando un percorso irto di difficoltà che mi porterà a ricoprire un ruolo ben preciso, ottenuto grazie all'intenso lavoro e allo studio costante (ma non mettiamoci a ridere adesso per favore). E poi?
Una volta ottenuto quel "posto" cosa sarò/saremo?
Degli specialisti del settore, no?
Se una persona vuole ricoprire un posto X si deve specializzare, è così che funziona... "le cose alla buona non si fanno più amico, qui adesso tendiamo alla qualità!"


Mettiamo per caso in una stanza asettica e apparentemente senza uscite 5 persone: la prima persona sarà specializzata in chimica, la seconda in storia dell'arte, la terza in ingegneria informatica, la quarta in medicina e la quinta in psicologia (genericamente, ma nel mio caso mi piace immaginarla specializzata in psicologia dell'imprenditorialità, dell'innovazione e dei sistemi integrati, la più affascinante per le scienze esoteriche).
Ecco che questi 5 personaggi devono cercare una via d'uscita dalla stanza prima che finisca l'ossigeno e c'è solo una porta che può consentire loro questo.
Questa porta ha però bisogno di essere aperta contemporaneamente da tutti, spartendo lo sforzo in parti eguali.
Per raggiungere questa condizione c'è bisogno di un'aperta comunicazione tra i membri, che devono sentirsi di pari livello fra loro, adottando soprattutto un linguaggio comune che consenta la coordinazione degli sforzi.

E dov'è il linguaggio in comune tra questi cinque?

Nella mia ipotesi questi specializzati finiscono per morire asfissiati, ma almeno il chimico riesce ad analizzare, prima della morte, quant'è la percentuale di Co2 nell'aria (92%). Bel risultato no?

Quello di cui si sono dimenticati è la semplicità, una cruda semplicità...
E' quella che fa più paura perchè a volte non sembra possibile, tanto è ovvia, ma il buon Ockham su questo ha avuto molto da ridire, e da ridere forse...
La specializzazione, il settorialismo non fanno altro che perseguire l'ideale del "Divide et impera", più che mai vigente oggi; scompongono la popolazione e l'uomo, che di per sè è diverso e uguale a tutti gli altri, in miriadi di falangi oplitiche, pronte alla battaglia nel caso in cui una qualsiasi questione valoriale su cui sono state istruite differentemente viene sollevata.

Chi ha bisogno di ulteriore sviluppo?
Siamo stati abituati a pensare che negli anni 2000 avremmo potuto abitare sulla luna, avremmo potuto viaggiare su macchine alate e indossare abiti robotici, sempre serviti dai computer e dai robot.
Cosa è successo invece?
Abbiamo superato, a fatica, il decennio che amo ricordare come quello del "punto interrogativo" o del "non-sense". Perchè sfido qualcuno a trovare un senso a questi anni di recessione...
Niente novità nella musica, nel teatro, nell'arte, nella poesia, nel cinema...solo composizioni, ampiamente supportante dall'ormai indispensabile tecnologia, riarrangiamenti, inspirazioni, mixage, contaminazioni...Per carità alcuni molto interessanti, ma niente che faccia stare a bocca aperta, che ti faccia commuovere, o che ti faccia dire "questo è un genio".

1912-2012: due barconi che affondano...che differenza? La "qualità" del secondo affondamento!

E ora si dorme!





mercoledì 4 gennaio 2012

Carne fresca

A mio parere un piccolo capolavoro...






domenica 1 gennaio 2012

Armageddon

Yucatan, Messico 65 milioni di anni fa circa.





Abbia a finire davvero così? Come si fa ad avere un pianeta così meraviglioso ed essere capaci soltanto di infettarlo con le pseudoidee distruttive?

Se qualcuno vuole sopravvivere dovrà cominciare a comportarsi da insetto...