mercoledì 4 novembre 2009

e anche stanotte non prendo sonno.
Va da sè che domattina a lezione c'andrò con il solito accademico ritardo che raramente mi viene rinfacciato da qualcuno.
Sono sempre qui, immobile, come la pioggia di oggi pomeriggio, senza interruzioni da sembrare un flusso di luce.
Comincio anche ad avere sempre meno voglia di uscire per esternare, anche perchè cosa esterno se il tempo che dedico a me stesso è così poco? Il non avere spazi assolutamente indipendenti fino a qualche anno fa non mi creava grossi problemi, adesso devo fare i conti con la mia incapacità di concentrazione attiva, con le fluttuazioni del pensiero che non segue nessuno e poi rimane indietro e allora, a quel punto, segue per non restare fuori.
A volte credo davvero di vivere in una bolla d'isolamento, come il piccolo David Vetter, nato e cresciuto in una bolla di plastica priva di germi.




Qui il link se volete leggere la storia di questo bimbo-oggetto, tormentato da visitatori bavosi e da sogni terribili dominati dalla figura del "re dei germi".

David Vetter Story

Nessun commento:

Posta un commento