lunedì 23 dicembre 2013

Treni di parole



Ma è tanto difficile riuscire a rimanere in silenzio per più di 7 secondi?

C'è davvero così tanta paura di rimanere da soli con il proprio cervello, con la propria inutilità che abbisogna di appendici meccanicotecnopsicologichepseudobiocompatibili per sopravvivere?

Io credo di stare bene con me stesso, non ho neanche più bisogno di lettore mp3 e figuriamoci se ho mai avuto bisogno del telefono. Sono io quello malato? Sono io che penso che lo spettacolo vero sia fuori e non nelle chiacchiere; o che al contrario sia dentro di noi quando ci fermiamo a pensare e non quando vomitiamo le nostre patetiche vite davanti ad un amico che fa finta di ascoltarti ed annuisce meccanicamente?
Beh secondo me c'è di più... la vita può essere un trip, non facciamola rimanere solo un rompimento di balle, che poi è piuttosto comprensibile se ci sono individui che si stancano di tutto questo e vengono tacciati di asocialità o, peggio ancora, di antisocialità.

"Ah ma quello non riesce proprio ad avere relazioni sociali, macchediamine!!!" 

E te credo che non le vuole!
Se siamo in grado di parlare solamente di frivolezze oppure di sé, delle proprie mirabolanti azioni quotidiane o di quelli che al momento non ci sono (di cui è lecito sempre parlare male), scusatemi ma un po' gli asociali li capisco...

Nessun commento:

Posta un commento