sabato 3 novembre 2012

Ermeneutica del fungo





(Mikhail Kalashnikov, creatore del fucile d'assalto AK-47)


Chi lo poteva sapere che il macedone che ha comprato per 200 euro la mia prima macchina (una polo bianca dell'87) diceva di aver avuto più di 100 di questi fucili quando era ancora nei Balcani.

Succedono cose, accadono e non me ne rendo conto
O forse è perchè non mi interessano? O forse perchè è più bello riscoprirle dopo tanto tempo, strabuzzare un po' gli occhi e spalancare la bocca. Ma forse sì...

In ogni caso questa introduzione non serve e non c'entra niente
Come, tra l'altro i visitatori di questa pagina non servono a niente.
E pure io non servo a niente, in quanto diffusore di chissà quale sapere o pensiero.

Ma in compenso servo ai funghi e i funghi servono a me
Mi sono permesso di stilare una piccola guida etica d'interpretazione del mondo Fungi.

Se c'è una cosa affascinante del mondo dei funghi è che hanno un karma tutto loro, a tratti inspiegabile. Per quanto la microbiologia del fungo sia già di per sè differente al resto del mondo vegetale, per non parlare della riproduzione, è il momento della ricerca e riconoscimento da parte del cercatore-trovatore ad essere "magica".
Quando è  momento di raccolta, il cercatore che entra nel bosco è come dimentico del tempo diacronico che attanaglia le normali esistenze: solo il Sole ha importanza. Possono essere ore, giorni, vite...
Non è buona abitudine calpestare o infuriarsi sui funghi detti "malefici", perchè è come se le ife che stanno sotto terra comunichino con quelli "buoni" che stanno nelle vicinanze, avvertendoli delle cattive intenzioni del cercatore.
E' buona norma quando si trova un fungo buono (boletus edulis, amanita caesarea, macrolepiota procera, ecc) avvicinarsi con sommo rispetto, guardarsi intorno per vedere se ci sono dei compagni e adagiare il ritrovamento nel paniere (accettabili solo quelli di vimini).
Non si deve mai demordere: quando meno ci si aspetta ecco che il premio arriva sempre (magari solo uno).
Quando ci si trova di fronte a varie vie e si è indecisi su quale intraprendere, bisogna fidarsi dell'olfatto. Se si dovesse dare ragione alla sola vista, capiremmo ben poco su come discernere i buoni dai cattivi.
Esistono infatti dei funghi che alla vista sono meravigliosi, come l'Amanita muscaria, sono quasi accecanti per il colore e la vivacità. Non si può però certo dire che siano buonissimi, anche se micologi giapponesi affermano che previa una prolungata bollitura possano essere consumati senza incorrere in effetti allucinogeni (che non sono sgraditi, ma richiedono comunque una lavanda gastrica a seguito del "viaggio"). Neanche le mosche in tutti questi millenni sono ancora riuscite a resistere al fascino della muscaria.


Sembra infatti che se si fanno macerare pezzi di muscaria in un contenitore di latte per qualche giorno, si ottiene un potente moschicida, senza dover dare soldi alla Bayer.
I funghi richiedono fatica: è possibile trovarli in un prato o in un tratto di bosco pulito, ma è piuttosto raro e necessita di condizioni climatiche particolari. In genere più ci si addentra nello "scopo" e più il fungo è saporito. E' come se fosse una donna irraggiungibile a tutti, per cui è necessario strisciare solamente per giungere al suo cospetto.
Nei discorsi tra cercatori la verità non esiste MAI
Un cercatore non dirà mai ad uno sconosciuto e raramente ad un amico quali sono i suoi luoghi di "caccia" preferiti; esagererà sempre la quantità di funghi trovati e cercherà anzi di dire ai nuovi arrivati "che non c'è veramente niente là".
E' una vera guerra! Potrebbe essere utile allora, a questo punto tornare all' AK-47...



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