domenica 25 ottobre 2009

Notte gola e neve

Si svegliavano nel bianco metallo delle illusioni i ragazzi della cenere.
Non sapevano un cazzo di quello che sarebbe successo nell'Uruguay della rivoluzione; un vecchio guerrigliero al governo non si discosta molto dai politici ordinari: la violenza è sempre presente, ma non è manifesta.
Scapparono al suono delle pistole. Brian decise di restare per vedere di che colore erano le sue ossa e il flash del tubo catodico lo illuminò d'improvviso e rivelò la sua pelle cangiante.
Elettrodomestici liquidi si spargevano stolti sul suolo e la carica sibilante della carne lo piantava lì attonito. Era il momento di abbandonarsi al fiume di pensieri.
Golf impazzito sotto le asce dello sperma, un accordo in do minore, le vacanze a Topolinia, urla nel viso vinoso, fuga da Damasco, la scalata del K2, gli investimenti sbagliati, Mary che torna dal supermercato, ultimo tango a Parigi, Pueblo, bustrofediche realtà, sogni cancellati, conchiglie spiaccicate, scooter da riparare, l'autunno che salva, Joy Division, Blob, disequazioni esponenziali, madri bruciate...

Per un attimo sembrò scolorirsi, il cranio gli si fece più pesante, per via delle sbarre conficcate nel lobo parietale, e crollò vestito di spasmi sui mattoni.
La fame di roba era adesso placata...

Nessun commento:

Posta un commento